In una società che ci vuole a mille è importante seguire i propri ritmi. Sai dosare le tue energie?

 Il proposito più importante e forse l'unico che valga davvero la pena fare per l'anno appena iniziato è imparare ad ascoltarci. Sembra una frase generica e forse scontata ma nasconde un grande apprendimento, ovvero volgere uno sguardo a noi e imparare banalmente "Come funzioniamo": qui nello specifico osservare cosa ci ricarica e cosa ci toglie energia.

D'altronde, se siamo fatti in maggior misura d'acqua, siamo conduttori e spugne: trasmettiamo, scarichiamo, tratteniamo. Tutte le richieste esterne sono informazioni che vengono accolte, elaborate, trasmesse, che circolano dentro di noi e lasciano una loro traccia. Riusciamo a "scaricare" all'esterno le richieste a cui facciamo fronte ma parte di esse permane, come ciò che procrastiniamo o che non riusciamo a chiudere mentalmente e resta sospeso in un angolo della nostra mente.

Quelle tracce diurne vengono in parte "resettate" nel dormire, difatti parte del ruolo del sonno è proprio "svuotare la ram" della giornata, elaborare quanto appreso nel diurno e lasciare spazio al nuovo eliminando informazioni antiche ormai inutilizzate.

Ma mantenere uno spazio mentale sembra sempre più difficile, e anche dopo le feste l'impressione è che lo spazio di azione mentale sia ridotto e facilmente esauribile. Un crollo di nervi è dunque dietro l'angolo, prima ancora che finisca la settimana.

Essere vivi significa avere energia. Ci rendiamo conto realmente di quanto siamo capaci di attuarle, solo nelle situazioni estreme. Possiamo camminare per chilometri nel mezzo di un' escursione, possiamo stare in piedi per un concerto, possiamo passare una notte intera senza dormire, così come scordare di mangiare. Succede soprattutto in particolari contingenze in cui il corpo sente la spinta alla sopravvivenza, casi limite che ci aiutano a comprendere meglio il potenziale di cui disponiamo. Fisico e mentale.

Molti di noi se ne accorgono in vacanza oppure quando sono presi dalle proprie passioni: ci si cala talmente tanto dentro l'attività che non si vorrebbe mai smettere. 

Le vacanze sono forse l'unica occasione in cui utilizziamo le nostre energie al servizio dei nostri interessi, a discapito di ciò che "si dovrebbe". 

Ma nella routine di tutti i giorni quante energie sono deputate al dovere e quante all'hobby e ai momenti per noi?

Esercizio: prova a dividere una torta in tanti spicchi quante sono le attività di una giornata tipo, ce n'è almeno una che ritagli per te? Quanto è grande quello spicchio in confronto al totale?

Se non la trovi nelle 24h, ogni quanto ti dedichi un momento nella settimana? E cosa ti fa stare bene, ti ricarica? Come riconosci che quel momento è speciale? Nelle 24h successive, o nei giorni a seguire, riesci a percepire quanto quel momento ti è stato utile mentalmente per affrontare diversamente le giornate?

L'illusione del weekend (e delle ferie):

E' importante trovare ogni giorno un momento per noi, perché la formula 5+2 (5 di lavoro, 2 di weekend) non funziona per vari motivi: 

1. L'attesa e le aspettative verso il weekend rischiano di essere talmente grandi che poi vengono affrontate con lo spirito di chi deve convogliare in 48h tutto ciò che ha dovuto rimandare nei giorni lavorativi, riempiendo ogni spazio mentale tra ansie e appuntamenti.

2. Il rischio è che il corpo arrivi talmente "in riserva" al relax che appena si ferma si ammala: emergono tutti i sintomi che ha "trattenuto" per permettere al corpo di essere efficiente fino all'ultimo, perché glielo abbiamo chiesto noi.

3. Abbiamo bisogno delle "ferie delle ferie" così come si suol dire, tale per cui dopo un weekend non riposante, arriviamo al Lunedì ancora più stanchi.


Cosa fare quindi?

1. Riconosci le tue priorità

Chi spende energie su tanti fronti non le canalizza in ciò che vuole davvero, focalizza l'obiettivo e confluisci la maggior percentuale di energie in quello. Porzionale in ciò che per te è importante nelle ore giornaliere che hai a disposizione

2. Hai 15 ore, non 80! 

Impara a mettere il punto e a dirti che quello che non riesci oggi lo farai domani. Non prenderla come un fallimento, ma sii consapevole che fare di più oggi ti farebbe arrivare a domani solo più frustrato del tempo che non ti sei concesso.

3. Non sono le energie fisiche i "limiti da superare"!

Cercare di dare sempre il massimo vuol dire non amarsi e non conoscersi perché non vengono rispettati ritmi ed energie ma si spinge il proprio corpo sempre al di là di ciò che può. Non avrai una medaglia per questo, ma solo un esaurimento nervoso.


La psicoterapia psicocorporea può aiutarti a contattare l'energia sopita in te con esercizi che ristabiliscono l'equilibrio tra la poca attivazione e l'eccessiva carica. Bilanciare entrambi gli stati permette di sperimentare il proprio corpo in momenti di scarica e di carica energetica.

N.B. Un corpo energetico, è un corpo tonico, che vive, si muove, pensa e desidera

I principali disturbi dell'umore e del desiderio sessuale nascono anche da una percezione di sé come di un corpo spento, debole, stanco.






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