Spendiamo molte più energie nel sopportare una vita inappagata che nel ricominciare da capo

L'insoddisfazione si sveglia con te e si trascina al lavoro, alla tua scrivania insieme a te. Si trasforma in disattenzione, appuntamenti scordati, ritardi, sensazione di malessere, crampi allo stomaco, mal di testa, insonnia... Dall'esterno appari stanco, svogliato, distratto, distante. 

Quello che all'inizio sembrava un solo malumore e pensieri ambivalenti rispetto al tuo lavoro, o alla città in cui ti trovi, o al percorso che stai intraprendendo, ora sembrano pensieri che non riesci più ad ignorare. Ti senti soffocare e schiacciare dalle questioni aperte a cui non sai uscire. Ti senti intrappolato dai tuoi pensieri, così ogni tanto ti capita di fantasticare del trovare il coraggio di mollare tutto e cambiare, ma riesci a vedere solo ciò che perderesti.

Ti chiedi se vale la pena mettere in campo tutte quelle energie per ricominciare da capo.

Hai mai pensato che spendi molte più energie oggi a sopportare la tua vita irrisolta, di quante ne spenderesti per ricostruirtene una a misura?

Ora penserai che non si butta via tutto ciò che hai costruito finora: lavoro, relazione, affetti, senza aver fatto prima un'analisi accurata della tua situazione esistenziale.

Come fare allora? Mettiti in discussione. Guardati senza maschera.

Non attribuire il motivo della tua insoddisfazione all'esterno ma prenditi le responsabilità e domandati se il problema potrebbe essere dentro di te. Dalla tua incapacità del metterti in gioco, o dell'essere flessibile, o del tuo modo di fare. 

Torna mentalmente indietro nel tempo e recupera i tuoi progetti e speranze. 

Quanto c'è ancora di fattibile in questi? A che punto sei? Chi sei oggi? Perché non ci sei riuscito? Cosa ti avvicinerebbe nel realizzarlo?

Se sei soddisfatto passa alla sfera degli affetti: scardina la tua emotività, scopri dove ti senti più fragile, metti a fuoco i tuoi desideri. 

Rendi concreti i passaggi trasformando in azioni concrete quelli che nascono come immaginazioni.

Nel fare un confronto con il tuo passato e presente, con ciò che speravi e ciò che hai, potrebbe emergere un bilancio positivo o scoraggiante, ma il bello è che senza questo fermarsi non lo avresti mai capito.

Andare avanti con il "pilota automatico" ci fa perdere di vista il perché quell'obiettivo è così importante per noi, così anche le nostre motivazioni, i nostri bisogni, le nostre passioni; limitandola a una corsa affannosa in avanti.

Quali sono i primi passi che puoi fare per avviare questa trasformazione, prima dentro di te?

1. Tieni i piedi a terra, ma non saldamente. Permettiti qualche spinta di ottimismo. 

2. Assicurati di avere degli amici fidati con cui poter condividere i tuoi momenti di sconforto e che sappiano incoraggiarti in questo percorso perché si sono resi conto della tua insoddisfazione. Persone positive.

3. Programma la "rottura" del tuo vecchio percorso, con rigore. Step by step programma per tempo i momenti, gli avvisi, le comunicazioni, datti il tempo di chiudere con serenità e a "Modo tuo".

4. Convinciti che il maggior rischio, ora, è non rischiare

5. Mantieni lo sguardo su come ti senti nel qui e ora: fai tesoro di questo malessere e di tutte le motivazioni che ti stanno portando a cambiare strada, ti serviranno come combustibile per abbracciare il futuro che ti attende.

5. Una volta fatto il salto, mantieni lo sguardo in avanti e programma azioni concrete per avvicinarti all'obiettivo passo passo. 

E' molto probabile che una volta avviato il cambiamento ti chiederai cosa ti ha impedito di fare prima quel passo, e qualora non dovesse essere così, ti può essere utile dirti che la nuova strada può non essere quella giusta, ma certamente non lo era neanche quella antica.

E' un processo in divenire e una ricerca continua.

La psicoterapia corporea può accompagnarti in questo viaggio di consapevolezza analizzando con te i segnali psicofisici legati al malessere, escludendo dapprima cause organiche. Può aiutarti a riconoscere i "campanelli d'allarme" della frustrazione e dell'insoddisfazione così da farne tesoro per il futuro. Può accompagnarti nel percorso di messa in discussione, aiutandoti ad ascoltarti sotto il punto di vista verbale, dei pensieri e delle sensazioni corporee. Ti può dare strumenti per sostenere il processo di cambiamento senza perdere di vista ciò che senti e chi sei, oltre ad evitare il riproporsi di antichi circoli viziosi auto sabotanti.



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