Quei "NO" che ci rendono cattivi
Porre dei confini alla potenza del fiume non è per niente facile, al contrario, per contrastare una forza ne va esercitata una maggiore.
E' per lo stesso motivo che fronteggiare una pressione esterna richiede forza interiore; specie se la richiesta viene da una persona a cui si tiene particolarmente, o di rilevanza (un figlio, il datore di lavoro, un genitore, un caro amico).
Quante volte ci siamo trovati di fronte al dover accettare delle condizioni quando nella nostra testa avremmo voluto urlare un NO?
✋Ci siamo resi conto però, che QUANDO ACCONTENTIAMO UNA RICHIESTA ESTERNA, QUESTA NON E' MAI DAVVERO L'ULTIMA, anzi, di fronte alla nostra disponibilità, le richieste esterne avanzano.
Ormai non potete tirarvi più indietro, l'altro si aspetta un determinato comportamento, altrimenti che tipo di persona sareste?!
L'idea di pronunciare un "no" ci fa sentire in colpa, avanza l'immagine di essere abbandonati, del giudizio dell'altro, di aver ferito le aspettative altrui, di macchiare la nostra immagine, per questo è cosi DIFFICILE PORRE CONFINI.
📏Il confine segna un limite, oltre cui stiamo dicendo all'altro, non si può andare.
Al di là da questo ci siamo noi: la nostra salute mentale, il nostro benessere emotivo, il nostro spazio mentale e fisico, il nostro "selfcare".
Perché è importante aver chiare il limite entro cui tolleriamo il comportamento altrui?
👉Per definire e comunicare il proprio spazio fisico e mentale
👉Per difendere i nostri confini
👉Per PROTEGGERCI DALL'INVASIONE da parte dell'altro
Avere chiari i propri confini significa riconoscere il proprio valore, essere consapevoli di se stessi, dei propri pensieri, delle proprie emozioni, essere capaci di definirsi, riconoscere i propri bisogni e i propri limiti.
NON SIGNIFICA ESSERE EGOISTI ma imparare che dicendo no all'altro si sta dicendo di sì a se stessi.
La capacità di dire no è la possibilità che viene data a se stessi di mettersi al primo posto.
SIAMO NOI STESSI GLI UNICI VERSO CUI DOVREMMO SENTIRCI IN COLPA NON RISPETTANDOCI.
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