Perché quando mi arrabbio, piango? Come mai pianto e rabbia sembrano intimamente connesse.

Sarà capitato a tutti di sentirsi così sopraffatti da un'emozione che la rabbia si sciogliesse poi in pianto, spesso riusciamo a viverci le emozioni distinte senza cadere in questa sorta di "effetto rimbalzo", ma per alcuni è una modalità sistematica, vediamo qualche ipotesi alla base:

1. IL PIANTO COME SCARICA FISIOLOGICA.
Per alcuni una spiegazione potrebbe essere che l’emozione rabbiosa è talmente intensa da superare la soglia di “tollerabilità” dell’organismo perciò ha necessità di ritornare nelle condizioni più accessibili, alleviando il malessere attraverso il pianto, il quale producendo una scarica fisiologica, ripristina l’omeostasi interna.
Nel nostro immaginario tale processo assume le sembianze di una curva: da partenza iniziale, apice, per poi riscendere con il pianto.

2. SOCIALMENTE ACCETTABILE.
Tutti noi in famiglia, impariamo sin da piccoli ad esprimere o meno alcune emozioni piuttosto che altre. Un’ipotesi potrebbe essere che l'espressione del pianto sia più accettata in famiglia, rispetto a quella della rabbia. Come fare per capire se è questo il nostro caso? 
Ricordiamo: come era vissuta la nostra rabbia in famiglia? Ci sono state delle frasi che ci hanno fatto sentire che quello che mostravamo era sbagliato? O che eravamo sbagliati noi nel provarlo? E invece il pianto? 
Osserviamo il modo e la frequenza con cui gli altri membri della famiglia manifestano l’una o l’altra emozione, o se qualcuno di loro adotta la stessa modalità “concatenata” attuata da noi e come rispondono gli altri di fronte a tale manifestazione (parole, gesti, che pensieri in noi suscita osservarla).

3. LA MASCHERA DEL PIANTO. 
Un’altra ipotesi che possiamo fare è che il pianto sia socialmente un’emozione che avvicina gli altri in un moto di sostegno e conforto; talvolta può assumere anche sembianze manipolatorie (talvolta inconsapevoli) come ad esempio richiedere la vicinanza altrui. Diversamente, la rabbia allontana. Così nascondiamo l'emozione autentica della rabbia coprendola con il pianto. 
Il rischio è identificarsi solo con quella parte di sé dando vita a giudizi come "sono un* piagnucolon*" 


È importante indagare i motivi che spingono a colpevolizzare il mostrarsi in un modo o nell'altro: come ti fa sentire mostrarti in lacrime? Cosa potrebbe succedere se manifestassi la rabbia? E quali pensieri attiva il pianto? E la rabbia?

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