Qualche riflessione sul tema dell'identità in adolescenza attraverso il corpo virtuale

Il corpo in adolescenza è uno strumento di modellazione, personificazione nella costruzione di un'identità individuale, differenziata dal materno. Un percorso più o meno faticoso e rivestito di ostacoli che rallentano dalla formazione di un "Io" forte e stabile. 
Corpo come contenitore di emozioni, come contenitore di esperienza, come rappresentazione e valorizzazione di sè. 
Corpo tangibile e corpo virtuale, inteso come un'espansione di se stessi che raggiunge città, amicizie, luoghi, ambienti, realtà possibili in cui trova possibilità di esprimersi. 
Dopo almeno vent'anni dall'introduzione della rete network in tutte le abitazioni, ancora il corpo online fatica ad essere riconosciuto reale, giudicato come etereo e dunque effimero, un "falso sé" recitato. Dietro a tali resistenze, certamente si trova la difficoltà nell'accettare ciò che sfugge al proprio controllo e accessibilità. 
Vale la pena tornare a riflettere sul fatto che siano stati gli stessi "adulti", noi tutti, a offrire ai ragazzi il contenitore virtuale in cui i s'incontrano, si narrano e in cui "trovano casa". 
Basti prestare gli occhi su quante famiglie diano "in pasto" i propri figli fin dai primi mesi di vita (o GIORNI DI VITA!) ai propri "followers", come li abbiano sottoposti alla propria immagine sul web fin dalle prime esplorazioni di vita, nelle reazioni emotive (mentre piangono, mentre aprono i regali, mentre mostrano paure, mentre gioiscono) momenti estremamente intimi; testimonianze di momenti preziosi dell' infanzia che andrebbero condivisi con loro, non ripresi a distanza. 
Di cosa ci lamentiamo se il contenitore che è nato CON LORO, oggi rappresenti il MEZZO attraverso cui esprimersi e mostrare in vetrina la parte più gradevole di sé? 
E' sempre l'Online il luogo di protesta, di informazione e di ragionamento critico; punto di partenza per coloro che canalizzano la propria energia verso il cambiamento. Il modo in cui i "non Millennial" comunicano sui social, li rendono dei buoni insegnanti? 

Come al solito quando si ha uno strumento potente bisogna maneggiarlo con cautela, a partire da noi.


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